Anaao Assomed Marche e Nursind hanno organizzato un confronto con tutti i candidati alla guida della Regione Marche

ANCONA – La sanità è un tema molto impattante nella campagna elettorale, nel bilancio regionale e, soprattutto sulla vita dei cittadini ma anche sul personale medico e sanitario e per questo Anaao Assomed Marche e Nursind hanno organizzato un confronto tra i candidati a Presidente della Giunta, presenti Acquaroli, Bolletta, Gerardi, Mangani, Marinelli e Ricci, sul tema “Modelli organizzativi a confronto tra criticità e prospettive”.

L’appuntamento ha previsto i saluti introduttivi del dott. Aldo Salvi, di Fulvio Borromei Presidente dell’Ordine dei Medici, di Giuseppino Conti Presidente di Opi Ancona. Quindi la relazione dei segretari, Matteo Rignanese per il Nursind e Daniele Fumelli di Anaao Assomed Marche. L’intervento del prof. Mauro Silvestrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Univpm ha introdotto la tavola rotonda con i candidati alla presidenza della Regione Marche. Ciascuno ha avuto un tempo congruo per fare le riflessioni su alcuni punti, quesiti e suggestioni proposte dalle due sigle sindacali. Tra le questioni su cui la platea di medici ed infermieri chiedeva risposte c’era quella della mancanza di figure professionali per applicare gli atti aziendali, il piano di edilizia ospedaliera, la riduzione dei medici a gettone, i corsi di laurea privati nelle Marche, la questione dell’affollamento dei Pronto Soccorso, la medicina territoriale, le case di comunità, la valorizzazione del personale. Tutti i candidati si sono detti a favore della sanità pubblica e del suo rilancio ma su come raggiungere l’obiettivo ciascuno ha offerto la sua visione.

Le conclusioni sono state a cura di Salvatore Vaccaro Vicesegretario Nazionale del Nursind e Pierino Di Silverio, Segretario di Anaao Assomed con una chiara difesa del Servizio Sanitario Nazionale. “Occorre tornare al rapporto medico paziente e fornire gli strumenti ai medici di base per diagnosi di primo livello e integrare cure con tecnologia e cure ospedaliere” – ha detto Di Silverio, nel corso delle conclusioni. “Quello che una volta era un sogno, un lavoro riconosciuto e valorizzato mentre oggi i sanitari sono soggetti alla temporizzazione delle cure, come se fossimo dei robot” – hanno detto. Tra i punti rimarcati la necessità di una sempre maggiore collaborazione tra professionisti a vantaggio del paziente, la valorizzazione di equipe multifunzionali tra le diverse professionalità sanitarie ma anche la lotta alle inefficienze operative, la burocrazia e la rigidità organizzativa, tempi decisionali dilatati, scarsa innovazione digitale, le resistenze al cambiamento che limitano l’adozione di nuovi modelli organizzativi e di tecnologie sanitarie. Questa miscela – hanno denunciato i sindacati – sta progressivamente bloccando il Sistema Sanitario Nazionale e la sua operatività in una regione con nuovi bisogni di salute, con quasi 390mila gli over 65, e 675 ultracentenari. Il valore marchigiano dell’indice ” di vecchiaia” è superiore alla media nazionale, in aumento ogni anno.